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Attacchi di panico

Cos'è il panico e come si manifesta

Il panico è una improvvisa diserzione da noi stessi, è un arrendersi al nemico da parte della nostra immaginazione...

Christian Nestell Bovee

Foto: copyrights Edoardo Catania

 

 

L'impatto improvviso ed esplosivo dell'attacco di panico è caratterizzato da una rapidità che non lascia spazio all'elaborazione simbolica. La persona si sente a rischio di perdita di controllo, svenimento o persino di morte imminente.

E' una reazione che non viene mediata da un pensiero, da azioni o  parole. Porta ad un aumento repentino del disagio.

La percezione del pericolo scatena nella nostra mente e nel nostro corpo una reazione del tipo "Fight or flight" finalizzata ad aumentare il più possibile le probabilità di sopravvivenza.

Gli attacchi di panico durano generalmente alcuni secondi, ma causano all’individuo un notevole livello di angoscia e anche una notevole spossatezza.

In prima istanza si osserva un'aumento dell'attivazione del sistema orto-simpatico prevalente rispetto al parasimpatico. A livello neurologico, queste reazioni determinano una parziale disattivazione del pensiero astratto a favore del pensiero operativo (che è utile nelle reazioni di attacco-fuga): il cervello inizia a funzionare secondo modalità più arcaiche, più funzionali alla sopravvivenza.

Perché si possa diagnosticare un attacco di panico è necessario che siano presenti almeno 4 sintomi tra i seguenti:

 

  • tachicardia o palpitazioni
  • sudorazione
  • tremori
  • dispnea o sensazione di asfissia
  • dolore o fastidio al petto
  • nausea o disturbi addominali
  • sensazione di sbandamento, di instabilità, di testa leggera 
  • sensazione di svenimento
  • derealizzazione (sensazione di irrealtà), depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi)
  • paura di perdita del controllo e di impazzire
  • paura di morire
  • brividi e vampate
  • parestesie..

 

Uno o due attacchi di panico sono un’esperienza normale nella vita di ogni persona.

 

DISTURBO DI PANICO

 

Il disturbo da Attacchi di Panico o DAP è una sindrome psicopatologica caratterizzata da ripetuti episodi di ansia acuta, appunto “panico”, che possono durare da qualche minuto fino ad un’ora.

 

Per la diagnosi di disturbo di panico devono essere presenti entrambi i seguenti criteri diagnostici:

Attacchi di panico inaspettati ricorrenti

Almeno uno degli attacchi è stato seguito da 1 mese (o più) da uno (o più) dei seguenti sintomi:

  • preoccupazione persistente di avere altri attacchi
  • preoccupazioni relative alle implicazioni dell’attacco di panico e alle sue conseguenze (perdita di controllo, vergogna, avere un infarto, impazzire…).
  • significativa alterazione del comportamento correlata agli attacchi...

 

IL CIRCOLO VIZIOSO DEL PANICO

 

Spesso succede che chi abbia sperimentato uno o più attacchi di panico si ritrovi in un circolo vizioso: l’evento è stato così spaventoso che la persona può reagire interpretando i segnali corporei della paura come una minaccia. Di conseguenza il corpo reagisce aumentando i segnali della paura e in un’escalation, la paura diventa panico.

Ciò è favorito dal fatto che il cambiamento fisiologico iniziale, che porterebbe all’attacco di panico, è improvviso e sembra inspiegabile per la persona che lo vive.

 

CONSEGUENZE POSSIBILI DEL DISTURBO DA ATTACCHI DI PANICO

 

La persona inizia ad anticipare la paura (ansia anticipatoria), teme di avere nuovi attacchi di panico e innesca comportamenti di evitamento rispetto alle situazioni che potenzialmente potrebbero scatenare nuovi attacchi. Il rischio è, che una volta radicati questi comportamenti, la persona si ritrovi estremamente limitata nella propria autonomia. Per esempio: nell’agorafobia (paura dei luoghi aperti) la persona teme di trovarsi in luoghi o situazioni dai quali può essere difficile o imbarazzante allontanarsi o soprattutto chiedere aiuto. Di conseguenza eviterà questi luoghi a meno che non sia accompagnato, riducendo di molto la propria autonomia e peggiorando di molto la propria qualità della vita.

Questi sintomi, però, sono spesso riconducibili allo stato di allerta in cui si trova l’individuo, ma vengono interpretati come conferma dell' imminente situazione di pericolo e dell’incapacità a fronteggiarlo, creando così un circolo vizioso.

 

Ansia anticipatoria: si può presentare in seguito al primo episodio di panico. E’ un doloroso senso di attesa, un ansioso immaginarsi la ripetizione dell’evento spaventoso. L’ansia anticipatoria si aggrava a causa dell’imprevedibilità dell’attacco di panico e porta la persona a chiedersi continuamente quando succederà di nuovo e avrà altri attacchi.

 

Condotte di evitamento: il soggetto tende a evitare in maniera sempre più marcata i luoghi e le situazioni in cui si può sentire in pericolo o in imbarazzo.

 

Dipendenza dagli altri: la paura di dover fronteggiare da solo un nuovo attacco di panico induce l’individuo a ricercare la vicinanza e la presenza di parenti e/o amici che lo aiutino a sentirsi più al sicuro e gli evitino la vergogna di sentirsi male di fronte ad estranei. Questo può però comportare la drastica riduzione dei livelli di autonomia della persona, che può avere conseguenze sul livello di funzionamento sociale e, in particolare, su quello lavorativo.

 

Ipocondria: ovvero la paura delle malattie. Scaturisce dalla convinzione che all’origine del disturbo ci sia una malattia organica. L’idea di un’origine organica del disturbo diminuisce il livello di angoscia della persona ed e' socialmente più accettabile rispetto al riconoscimento di un’origine psicologica.

 

Sentimenti depressivi: un senso di demoralizzazione e di abbattimento accompagna la limitazione dell’autonomia e l’isolamento sociale che il Disturbo da Attacco di Panico comporta.

L'individuo pensa di non avere le capacità di tornare ad essere quello che era prima della comparsa del disturbo, che non ci siano vie di uscita dalla situazione, che nessuno possa comprenderlo ed aiutare a risolvere il problema.

 

 

Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella che danzi...

F. Nietzsche

 

Bibliografia:

Elisa Faretta (2018), "EMDR e disturbo di panico". Ed. Edra

DSM V. Manuale diagnostico dei disturbi psichiatrici.

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